Mer. Dic 11th, 2024

La favola della promozione del territorio e delle sue eccellenze, si infrange su alcune incongruenze, e si scopre la verità: è un redazionale a pagamento, a cui il Comune si è prestato per un presunto ritorno di immagine e magari anche elettorale.

Sponsorizzare le bellezze del nostro territorio, spingere sull’acceleratore di un turismo solo accennato è certamente cosa buona.

Altra cosa è pontificare sui flussi senza avere mai un solo dato statistico sul numero di presenze, sulla tipologia di viaggiatore, sui giorni di permanenza, sugli ingressi e i movimenti intorno ai punti di interesse di qualunque natura essi siano; questo è da improvvisati. Che una amministrazione improvvisi con le risorse della città, non è un bene.

Il fatto che una trasmissione di un‘emittente regionale venga a realizzare qui una puntata per mostrare le nostre bellezze e le nostre eccellenze, può solo fare piacere, e ben venga l’utilizzo oneroso di risorse (anche umane) messe a disposizione del Comune, seppure dovrebbe, forse, essere deliberato e sottoposto quanto meno al vaglio della giunta.
Altra cosa è la concessione degli spazi comunali e della figura del Sindaco Filippo Tripoli come testimonial per la realizzazione del REDAZIONALE A PAGAMENTO ad uso esclusivo di alcune aziende, in sala Borremans. Ecco come magicamente un’ azienda vinicola di Alcamo diventa eccellenza enogastronomica di Bagheria, per il semplice fatto di avere un punto vendita qua. Ecco come si spiega la presenza negli spazi comunali, con il sindaco in ogni foto, solo di alcune aziende del territorio, scelte dal Commerciale dell’emittente per la realizzazione dello spot.

Tutte le immagini sono di pubblica fruizione tratte dall’organo ufficiale di propaganda dell’amministrazione Tripoli

Questo tipo di operazioni sono il normale confezionamento di un format che sopravvive tra le vendite degli spot una volta in onda, e la vendita di questi spazi, che però generalmente avvengono nei locali delle attività.

Allora le domande sono: di chi è l’idea di riunirli tutti a palazzo Butera? Lo ha scelto il sindaco che sapeva di stare facendo da testimonial in uno spot a pagamento? Non si è posto il problema di come siano state scelte quelle aziende piuttosto che altre? O molto semplicemente non gli è sembrato vero farsi un po’ di propaganda elettorale?
Palazzo Butera e l’immagine del sindaco sono dei cittadini: è possibile farne il piffero che gli pare?
La vicenda del vino è solo un esempio border line, per la tipicità mancata del comprensorio.
Ovviamente le considerazioni valgono per tutti coloro che con legittimità (e lo specifichiamo) hanno voluto realizzare un redazionale, e si sono trovati pure il sindaco come testimonial magari ignaro(????) come ultimamente gli capita molto spesso.

Bastava dirlo e bastava non ci fossero le istituzioni ad accreditare le eccellenze a pagamento, presenti in quella sala.

#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.