Mer. Nov 6th, 2024

All’ingresso del famigerato atrio del plesso Bagnera, nella piazzetta Leonardo Da Vinci dove impera la movida, un bel biglietto da visita.

Bestemmie e svastiche naziste, si sposano non in una ideologia politica ma nel degrado e nel disagio sociale che vivono molti dei nostri giovani.

Inutile oggi fare finta di parlare ancora di crack, perché l’uso di tutte le sostanze stupefacenti diffuso a Bagheria non è fenomeno isolato e non spiega queste manifestazioni, ma come queste è solo un sintomo che va inquadrato in un contesto più ampio.
Bene lo sanno gli operatori che si confrontano con queste realtà, il disagio non parte dalla droga, ma spesso alla droga si arriva per disagio.
Quella piazza all’ingresso dell’edificio scolastico, è luogo di movida, e i residenti hanno più volte denunciato comportamenti fuori dalla grazia di Dio, quello stesso citato nelle scritte.
Noi stessi siamo stati testimoni di uso di sostanze stupefacenti di astanti seduti ai tavoli del locale tra una consumazione e l’altra servita dei camerieri, e non ci pare che i coffee shop di tipo olandese, ad oggi, siano legali anche in Italia.
Ma le violazioni alle ordinanze sindacali in materia di mescita sono palesi ad ogni ora.
Il vero problema come al solito è l’amministrazione, che non ha mai pubblicizzato o sensibilizzato questi esercenti, sulle indicazioni che erano stare richieste dalla lungimiranza di alcuni cittadini, nello specifico il Comitato dei residenti di via Capitano Luigi Giorgi, oggi facente parte del coordinamento cittadino ReteCivica.

Ci siamo presto dimenticati tra una Ferrari e l’altra, della massima espressione del disagio giovanile nel matricidio di pochissimi mesi fa, quando si tentò per altro ulteriore red carpet da parte di associazioni giovanili oggi finalmente disvelatesi per ciò che alcuni dei membri vorrebbero che fossero: crogiolo di interessi politici.
Mai più una sola parola sull’emergenza disagio che ben si legge in quelle scritte all’ingresso della scuola elementare, che è tangibile per le nostre strada e nei nostri quartieri più degradati, ma anche in quelli residenziali dove ormai, grazie all’indifferenza e alla tolleranza di questa amministrazione, certi fenomeni sono diventati la normalità.
Mai più una sola parola, nonostante nell’omelia della celebrazione di San Giuseppe con il Sindaco Filippo Tripoli in prima fila, l’arcivescovo di Palermo, Monsignore Corrado Lorefice sull’emergenza disagio giovanile abbia bacchettato la politica.
Vedere l’impegno delle forze dell’ordine cozzare con il menefreghismo dell’Ente locale è infatti un pugno allo stomaco.
Anche questa volta si risolverà con una ordinanza sindacale in cui si intimerà ai proprietari (vittime di questi ed altri soprusi ad opera di chi foraggia la movida in quella zona) di ripristinare quel muro a spese loro, come si è fatto con le cataste in contrada Monaco e all’Aspra pronte per la vampa di San Giuseppe.
Ma in quel caso la vampa si è fatta lo stesso, il giorno prima della rimozione (guarda caso), con qualcuno della stessa amministrazione che ventila l’ipotesi di un’accensione sincronizzata e concordata per non scontentare nessuno.

#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti


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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.