Mer. Dic 11th, 2024

Sulla limitazione della velocità al “rettifilo” è nata un polemica. Chi lo mise e quando conta poco. Il problema è il limite in se, o la volontà di sanzionare? Si cassa la velocità o si fa cassa con la velocità?

Fu una nota dell’Assessorato Regionale ai Trasporti e alla Viabilità, che impose all’amministrazione di Bagheria l’apposizione di un limite di velocità a 30 km/h in corso Baldassarre Scaduto, a causa della presenza di quella pista ciclabile che fu ereditata e che era pomo della discordia già da sola, figlia di amministrazioni precedenti a quella 5 stelle, realizzata con quelle soluzioni fantasiose che erano sotto gli occhi di tutti.

Oggi il Comandante dei Vigili Urbani di Bagheria, Maurizio Parisi, interviene ricordando questa circostanza rispondendo ad una serie di polemiche nate su un gruppo di informazione cittadina.
Riportiamo la dichiarazione presente sul sito istituzionale del Comune:

Spiace constatare che l’aver istituito lo scout speed, il controllo della velocità in mobilità per la sicurezza dei cittadini che prevede multe per chi non rispetta i limiti, abbia fatto rendere conto, solo adesso, ad alcuni automobilisti, quel che è in vigore già da oltre 6 anni, il limite di velocità 30 per la presenza di una pista ciclabile, istituito con un’ordinanza sindacale nel 2017.

Quello che forse sfugge è la materia del contendere. L’istituzione dello Speed scout, non è del 2017 è del 2 maggio 2023.
Questo sta creando la polemica con i cittadini: si possono scegliere moltissimi punti in cui intervenire tentando di educare la cittadinanza ad un uso più civile e attento del mezzo di trasporto, ma scegliere questo oggettivamente sembra proprio volere battere cassa. Anche perché lo strumento in dotazione, andrà a scovare anche altre violazioni, quali l’assenza della copertura assicurativa e della revisione del mezzo.
Ancora: se l’intento è quello educativo e di repressione del malcostume sulle strade e il ripristino di comportamenti virtuosi e più sicuri, ci sarebbe allora da cominciare da tante altre cose, caschi sulle moto, ma anche l’assenza delle stesse targhe sui ciclomotori che significa assenza di coperture assicurative, e cinture di sicurezza, divieto di sosta, telefonini in mano, senso unico non rispettati e chi più ne ha, più ne metta. Il limite di velocità è del 2017 è vero, ma nessuno fino a ieri aveva piazzato l’autovelox. Con un po’ di coraggio bisogna dire ciò che si sta facendo. Tutto legittimo e tutto lecito, e persino utile, ma di cui è interamente responsabile questa amministrazione, e i suoi organi, con le sue scelte. Ogni tanto si fa anche bene ad avere il coraggio delle proprie azioni.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.