Mer. Dic 11th, 2024

Gli uomini di Palermo dicono no alla violenza sulle donne insieme all’Onorevole Ismaele La Vardera. Tanti i sindaci da tanti paesi, Bagheria assente.

Dai Quattro Canti alle Mura delle Cattive, sulle orme di quel percorso che il 7 luglio fu dei carnefici e della vittima. L’iniziativa del vice presidente della commissione regionale antimafia e deputato all’ARS, Ismaele La Vardera ha visto una nutrita partecipazione di autorità e delegazioni di vari paesi del palermitano, da Santa Flavia a Giardinello, da Trabia a Ventimiglia di Sicilia, fino a Caccamo il paese della tragedia di Roberta Siragusa, la giovane uccisa dalla follia del fidanzato qualche anno fa, di cui erano presenti i genitori.

Sindaci, assessori, consiglieri, presidenti di consiglio assolutamente assente Bagheria, per la quale a raccogliere l’appello solo il coordinamento cittadino ReteCivica Bagheria e la sezione locale del movimento Sud chiama Nord.

Il corteo si è poi fermato in piazzetta Santo Spirito davanti palazzo Butera a Palermo, dove la Woman Orchestra ha intonato uno struggente Alleluya e la già vicesindaco di Trabia nelle passata amministrazione, Marianna Piazza, ha introdotto gli interventi.

Diverse le associazioni presenti tra quelle che da anni si occupano di assistere le donne vittime di violenza. Ma anche l’artista Nello Analfino molto impegnato su questo fronte, poi l’assessore comunale Rosalia Pennino che a Palazzo delle Aquile detiene, tra le altre, le deleghe all’assistenza sociale e socio-sanitaria e alle politiche di genere e pari opportunità.

Il poliedrico artista Nello Analfino
l’assessore del Comune di Palermo Rosalia Pennino
L’associazione Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne
L’associazione Pool antiviolenza e legalità

È emerso dagli interventi una comune sensazione di necessità di ritorno ad una educazione affettiva e all’empatia, soprattutto tra i giovani. Ma i giovani che vivono un disagio, significano famiglie che vivono un disagio e se c’è il bisogno di una presa di coscienza di una cultura ancora patriarcale in senso negativo, bisogna non perdere di vista anche una serie di fattori che rendono questi nostri figli facilmente vulnerabili. Che siano vittime o che siano carnefici, è una grande sconfitta. A tutti appare evidente come questo evento nello specifico sia anche legato ai luoghi di ritrovo dove tutto questo è avvenuto. Il coro unanime è: maggior controllo!!! La vendita smodata di alcolici, gli esercenti che in alcuni casi non hanno alcuno scrupolo, e tutta una altra serie di fattori di cui sia ha contezza, necessitano di essere arginati, e tra gli intervenuti qualcuno addirittura chiedeva una nuova operazione Vespri per coprire le carenze di organico delle forze dell’ordine, come quella che negli anni caldi della lotta alla Mafia, portò l’esercito per le strade della città, tanto è forte la sensazione di pericolo ed insicurezza.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.