I giudici condannano i Comuni, per la “movida”, mentre Catania torna ad essere violenta, e Bagheria continua a negare la realtà dei fatti.
Vi ricordate quelle pecore ignoranti del “ma che c’entra il sindaco, il comune che può fare?!?“
C’entra eccome, anzi ne è responsabile, e lo stanno stabilendo tutta una serie di sentenze, le ultime quelle che la settimana scorsa hanno condannato il Comune di Napoli a risarcire con 40mila euro ciascuno, 19 residenti di una zona vittima della malamovida, per lo stress subito (a cominciare da quello acustico).
Non lo diciamo noi, ma è stato oggetto di servizi anche sugli autorevoli telegiornali Rai di cui potete vedere un servizio qui.

Ci chiediamo, noi che siamo cittadini pensanti e mediamente strutturati rispetto al gregge belante: se i Comuni sono responsabili per omissione di controllo dei fenomeni di stress che colpiscono i cittadini, è possibile in sede giudiziaria stabilirne le responsabilità anche negli episodi di violenza (quanto meno in concorso) per lo stesso motivo, sopratutto quando avvengono proprio nelle zone della movida?
Monreale non ha insegnato niente se a Catania ieri sera una ennesima rissa violenta si è scatenata in piena zona di ritrovo. Come si vede in un video già diventato virale.
A Bagheria, il Comune non chiede tavoli di intervento con le forze dell’ordine per concordare azioni incisive, piuttosto si dedica ad un paio di inutili parlate con i ragazzi nelle scuole, quelli che magari, alle tre di notte, non troverai mai per strada a far casino.
Possiamo fidarci incondizionatamente degli esercizi che operano nella movida, quelli che per esempio, occupano spesso suolo pubblico (e anche privato) abusivamente, al punto di omettere ogni forma di controllo?
Ma chi deve controllare anche la semplice emissione dello scontrino o la vendita di alcolici a minori, o la musica in ore notturne o lo stesso comportamento degli avventori, se gli agenti di polizia municipale alle 20:00 sono al calduccio (o al fresco, dipende dalla stagione) delle proprie case?
Così accade che, di nuovo nella zona del PTE, il presidio di primo soccorso, che abbiamo sottocchio, un esercizio decida di riaprire di notte, congestionando la zona con le macchine in divieto di sosta a bloccare eventuali mezzi di soccorso, alle tre del mattino e oltre, mentre strombazzano con il clacson o con lo stereo a palla, e tutto perché un bar (sempre pieno di giorno) dimentica di essere un bar e si inventa intrattenitore notturno sotto i balconi delle famiglie, proprio nelle ore in cui si arriva già bevuti e già fumati, come le testimonianze video e audio che abbiamo raccolto, dimostrano.
Oggi ci chiediamo se il ragazzo a cui, in zona di malamovida, hanno rotto la mandibola, dalle parti del centro Levante, può ritenere, il Comune di Bagheria ugualmente responsabile per lo stress subito e tentare di ottenere un lauto risarcimento, per i motivi di omesso controllo che hanno portato alla condanna del capoluogo campano.
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