Gio. Lug 17th, 2025

Senza sigle e passerelle un gruppetto di anonimi volontari lo aveva messo in sicurezza e segnalato, ma le autorità non sono mai intervenute.

Già il 31 gennaio scorso riportavamo una segnalazione di alcuni cittadini che nelle prime settimane dell’anno avevano cominciato a denunciare la presenza dei resti di uno scafo in vetroresina che si stava sfaldando grazie all’azione del mare, tra le acque e l’arenile della spiaggetta nei pressi della colonia Cirrincione, come potete rileggere nel link della didascalia della foto.

https://www.linchiestadibagheria.it/in-prima-pagina/aspra-segnalato-da-oltre-una-settimana-scafo-distrutto-dalle-onde

Nonostante si fosse aggiunta alla nostra segnalazione quella approdata su BlogSicilia (di cui potete leggere qui) e nonostante altre manifestazioni più… mediatiche, nessuno intervenne. Durante un sopralluogo il 4 febbraio, insieme ad un paio di giovanissimi volenterosi si riuscirono a tirare i resti fuori dall’acqua e metterli in area delimitata da un nastro, segnalandone la presenza alle autorità in attesa della loro rimozione a cura degli organi preposti, come raccontato nel link in didascalia.

https://www.linchiestadibagheria.it/ecodiscorsi/aspra-cittadini-rimuovono-i-resti-di-uno-scafo-abbandonato

Oggi nonostante siano passati 5 mesi e nonostante l’ennesima ordinanza passerella mediatica di questa amministrazione sulle barche e le attrezzature abbandonate ad Aspra, lo scafo e suoi resti fortemente inquinanti sono ancora lì.

Lo scafo, come ben si vede dai video, viene sommerso dal mare e spostato dalla risacca continuamente, rilasciando materiale ad ogni mareggiata. Ci stupisce tra tutti l’assenza di una qualsiasi associazione ecologista o ambientalista che forse, dalla più blasonata Playa, stenta ad accorgersi di altri scempi.
Il tutto condito dalle ultime notizie che riguardano la ZTL, l’istituzione di deliranti sensi unici, la follia dell’iniziativa suolo pubblico gratuito a chi organizza balli e canti (in un clima in cui ogni ritrovo andrebbe monitorato), i progetti di assegnazioni clientelari di concessioni demaniali, non senza riproporre la meravigliosa idea della navetta con il servizio ammiocuggino, di cui troppo presto si è dimenticato il triste epilogo.

https://www.facebook.com/share/1Ba4PWLCPt/?mibextid=wwXIfr


Storie di clientele e di minkiate a raffica, mentre esce il bando di concorso per la pensilina fotovoltaica per ricaricare i bus elettrici del servizio casa-scuola-casa, studiato ed applicato talmente bene che 8 pulmini hanno un’utenza di 26 persone e i driver ci costano 149mila euro ogni sei mesi (che con l’estate asprense c’entra meno ma è perfetto esempio di genialità e mentalità imprenditoriale), qualcuno deve ricordare a sua eccellenza il principe de Il feudo come è finita la volta scorsa.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.