Mer. Nov 6th, 2024

Una amministrazione che ha gestito i lavori del plesso scolastico Bagnera come ha fatto il comune di Bagheria dovrebbe evitare trionfalismi fuori luogo, e recitare piuttosto il Mea cupa.

Tra tutte le strade di Bagheria, quella che meno di altre aveva bisogno di essere recuperata dall’emarginazione e dal degrado sociale era via Libertà.
Via Libertà come molte altre strade di Bagheria ha bisogno di rientrare in un più ampio progetto organico che metta insieme aspetti diversi, tra mobilità green, recupero di ampie porzioni di verde urbano, aree ad impatto ecosostenibile ecc ecc ecc. Ed in questa direzione la manutenzione del verde pubblico ma anche la semplice pulizia giornaliera.
Il progetto presentato a porte chiuse dal Sindaco ai commercianti alcuni mesi or sono, non aveva incontrato il favore di tutti i portatori di interesse, ma il primo cittadino è passato oltre come accade ormai da 4 anni. Più grandi interessi in gioco?

Per tutti questi progetti, ci sono crono tappe precise, e spesso non si hanno più notizie dei vari proclami persi nel tempo (pensiamo alla casa di comunità a palazzo Busetta).
Ma la narrazione più assurda resta quella del degrado di via Libertà, considerando come una delle più grosse criticità in quell’asse sia l’ingresso laterale del plesso Bagnera, che è causata proprio dall’incuria dell’amministrazione e la vicinanza con certi gestori di esercizi commerciali (quanto meno millantata dagli stessi gestori) ha assediato l’ingresso principale il cui utilizzo è ormai perso.

L’ingresso storico di corso Butera ovviamente non sarà mai più recuperabile, non serviranno i lavori del PNRR per convincere la malamovida ad abbandonare certi luoghi e consentire un vero recupero di certe zone. Forse perché il PNRR non lo prevede o forse perché ancora una volta si è chiamati ad esporsi contro illegalità varie ed una posizione anti mercato libero, che evidentemente questa amministrazione non si può permettere.
Il vero degrado sociale non è nelle strade ma nella tolleranza, e a guardare le foto seguenti si capisce che non servono i soldi del PNRR, che rimangono specchietti per le allodole, ma serve amministrare la città in una direzione virtuosa: le immagine non restituiscono il puzzo di latrina.

Foto concesse da un cittadino sensibile

E sugli interni e i lavori infiniti del plesso Bagnera torneremo prestissimo.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.