Mer. Dic 11th, 2024

La tempestività degli interventi è da manuale. Ogni disservizio si deve trasformare in un favore fatto al cittadino, che belando ringrazia in coro. Non c’è salvezza per chi non vuole essere salvato.

Per la seconda sera consecutiva molte aree del centro storico sono rimaste al buio, nonostante l’opera che hanno battezzato come relamping si sia appena conclusa nella prima fase, quella assegnata con regolare appalto e finanziata coi fondi di Agenda Urbana intercettati dall’amministrazione 5 stelle, mentre, la seconda parte, sia ferma al palo, sembrerebbe anche per le note vicende che vedono protagonista l’attuale amministrazione e il suo ex Assessore Angelo Barone.

Ci pare davvero poco rassicurante che al primo acquazzone saltino i quadri elettrici appena rimodernati, lasciando alla luce delle case e delle insegne (laddove presenti) oppure al buio più totale zone come: via Prigione, via Parlatore, via Truden, parte di via Angiò, via Calcara Vecchia, via Russo Bonavia, via Belli, via Signorelli e via Giuseppe Scordato, non troppo lontano dalla chiazza, che in qualche profilo social simboleggia l’unica cosa rimasta illuminata in quella zona a Bagheria, mentre solo la pioggia salva la città dalle solite tristi abitudini dei week end.

Tutto questo mentre tutta Bagheria andrebbe sempre illuminata a giorno per combattere i fenomeni che nemmeno il buio nasconde, e che solo certa narrazione, che alla città non vuole bene, vorrebbe oscurare. E come sempre nessuna notizia e nessuna spiegazione: si farà finta che non sta succedendo niente.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.