Non cambia niente per il momento e non aspettatevi da queste righe chissà quali futuristiche previsioni. Però vi spieghiamo perché non cambia niente, che è magari anche più interessante.
Se il ritorno ufficiale nelle fila dell’amato padre politico, da parte del Sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli è avvenuto ieri, non è avvenuto ieri a caso.
E coinciso purtroppo con la vicenda giudiziaria dell’ex assessore del nostro comune, Antonino Maria Sciacchitano. Una storia di sanità (strano) in cui si sarebbe dovuto fare un regalo a Totò Cuffaro (magari ignaro) e di cui potete leggere qui.
Ma questo è incidentale e non previsto, piuttosto avviene in un momento particolare, che noi del gregge Bagheria non abbiamo colto.
Il vero momento, quello che era nei programmi, lo capiremo quando la Democrazia Cristiana bagherese entrerà in giunta, probabilmente con Maria Grazia Lo Cascio, un donna a scongiurare il ricorso al TAR presentato per il mancato rispetto delle quota rosa, di cui potete leggere qui, quando a febbraio anticipavamo quello che sarebbe successo.

Allora perché anticipare i fatti?
Perché a Bagheria magari qualcuno avrebbe potuto porre l’attenzione su alcune cose che sono avvenute.
Il sacco edilizio della città, adesso più chiaro anche solo per paternità politica, ha fatto registrare vicende nuove proprio recenti.
Il coordinatore nazionale della Democrazia Cristiana che si complimenta con il nostro sindaco nella foto di copertina, e che è seduto al tavolo nella foto insieme a Cuffaro e a Tripoli è il bagherese Riccardo Galioto, ex presidente dell’Ance giovani, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. L’attuale presidente di ANCE Sicilia è il bagherese Salvo Russo, che con la ICORED ha ottenuto il subappalto per i lavori dello stadio di Aspra (e dicono abbia nel cassetto il subappalto Sicilcalce): c’è un motivo per cui non abbia partecipato direttamente?

Le tre concessioni edilizie rilasciate in questi giorni hanno legami riconducibili alle consorterie (gli ammiocuggino) vicine ai politici (democristiani e non) bagheresi?
Ricordiamo che Bagheria non è solo il feudo di Cuffaro ma anche quello di Saverio Romano, e nelle sue fila di politici che si occupano di progetti e edilizia anche in modo “illuminante” qualcuno c’è.
Questo fatto di dovere dire per forza che tutto e a norma di legge, con tutte le concessioni rilasciate dagli organi competenti, non ha un po’ il sapore dell’excusatio non petita?
Se poi consideri che gli uffici tecnici e quelli preposti al controllo, seppur non politici, sarebbero notoriamente legati alla figura del terzo feudatario in città il termitano Sen. Giuseppe Lumia, che fu tra gli indagati della vicenda nota come sistema Montante, nonostante ex presidente della Commissione Regionale Antimafia (ormai perenne appannaggio del PD), non è che la cosa ci lasci sereni.
Ah gia… il PD!
Ieri dopo poche ore di critiche da parte di alcune pecore nere del gregge Bagheria, il PD ci comunica di un congresso proprio il giorno del baby shower di Tripoli, in cui hanno distribuito nomine e il kit Governa con Cuffaro anche tu. A seconda della resistenza della propria coscienza si parte dalla Biochetasi e il Malox, e si arriva alla morfina.
A quanto pare non lo ha richiesto nessuno, certa sinistra ha il pelo sullo stomaco a Bagheria. Alcuni attendono incarichi (che bella che sarà la casa del cinema) e si fanno piacere tutto, altri aprono sportelli con finanziamenti per decine di migliaia di euro e la coscienza della lotta di classe si sopisce, altri ancora sono pedine delle due anime baghresi del PD, e non saranno sfuggiti una esponente della lista di Vella, uno della lista di Tornatore, impostati nella Democrazia Cristiana nella festa del grande ritorno, con l’ammiocuggino dell’assessore Tripoli che gestiva le prenotazioni delle sterilizzazioni e la microchippatura gratuite Non mancava un 5 stelle dal quale però il movimento avrebbe preso le distanze.
L’ottica dunque è quella del sacco democristiano (Bentornato Ciacimino!) con il PD complice, ma gli occhi critici di qualche cittadino senza peli sulla lingua, che racconta anche quello che si vuole tacere (l’esempio perfetto è la vicenda delle ispezioni nei cantieri edili del Comune di cui potete leggere qui), ogni tanto scombina i piani e si deve correre ai ripari.
Sconfessiamo il gregge Bagheria quando bela che da 50 anni non c’era un sindaco così: c’è sempre stato un sindaco così e quando per 5 anni è mancato un sindaco così ci sono sembrati 50… non eravamo abituati.
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