Più ci si aggira nei meandri della gestione del potere bagherese (anche quelli raccontati di sfuggita nelle carte dell’ultima operazione antimafia), più e facile immedesimarsi nei contesti descritti da Sciascia, in quei labirinti dove trovi tutti invischiati pure di avere la mani in pasta.
Una situazione che è sfuggita di mano da un po’, ma talmente diffusa per ciascuno degli attori in gioco, che sta bene a tutti.
Se la pasquetta tra le feste religiose è quella che più di tutte ha assunto connotati meno canonici e più laici, allora oggi ci permettiamo accostamenti un po’ blasfemi su certe forme di resurrezione.
Mentre preghiamo e riviviamo il miracolo cristiano per antonomasia, abbiamo i miracolosi (perché avvengono nel momento giusto) disservizi inesistenti che servono solo per far credere alla gente cose che non sono reali, ma che sono bugie costruite ad arte.

Il progetto di finanza della pubblica illuminazione, lo si capisce già solo leggendo le carte, è stato assegnato con un conflitto di interesse in atto. All’altro appalto sulla pubblica illuminazione, finanziato coi fondi di “Agenda urbana” partecipò un consorzio stabile in cui c’era già l’azienda di Angelo Barone, la LB e la Gs Impianti (le due anime di Baaria Light).
Oggi il progetto di finanza non è mai partito e lo dicono le carte. Il sindaco mente, tutta la città applaude, e tutta la politica (TUTTA) ci si siede a parlare pur sapendo delle magagne che potrebbero nascondersi tra progetti, progettisti e sub appalti coi fondi del PNRR.
Resta da capire questa manutenzione straordinaria dell’illuminazione come viene pagata.
Non stupiscono invece i ringraziamenti alle forze dell’ordine.
Eppure…
Gli inquirenti interrogano i responsabili regionali della Lidl per capire se ci fu estorsione (mascherata da mediazione) per la sede di Villabate chiedendo loro di specificare come percepirono l’intervento del consulente (arrestato con gli altri 180 anche per questo, nell’ultima importante operazione antimafia), figlio del boss di Prizzi. A domanda rispondono che fu percepito come per il centro Lidl di Bagheria… E NESSUNO VA OLTRE E SI SPINGE A VERIFICARE COME ANDARONO LE COSE IN QUEL CASO?
Questa parte dell’indagine è contenuta proprio nell’ordinanza degli arresti di Bagheria.
E le incongruenze in quell’indagine non sono finite…
Gli arresti sembrarono toccare anche la politica, cosa che ci si è affrettati a smentire.
Effettivamente l’arresto non ci fu, ma l’indagine si, accertando che nei locali di proprietà del personaggio coinvolto, furono organizzati incontri tra i boss arrestati nell’ultima inchiesta, né più e né meno di quanto avvenuto nei locali del barbiere di Bagheria (lui si arrestato, e in città tutti sanno chi c’è tra i suoi fedeli clienti). La posizione però viene alleggerita e non ci sono conseguenze per il politico ex Democrazia Cristiana.
Ringraziamo le forze dell’ordine anche stavolta?
Quale partita si stia giocando a villa Serradifalco, è altra incognita, con un commissariamento illegittimo, il coinvolgimento di due assessori regionali (uno dei quali un volto noto della Democrazia Cristiana) due assessori comunali (e altri grossi nomi della politica locale), una liquidazione coatta in atto, intervenuta opportunamente per salvare qualcuno dall’eventuale reato di bancarotta fraudolenta, e permeabilità al fenomeno mafioso come pare risulti sempre dalle ultime indagini (e di cui potete leggere qui) del Piccolo Parco Urbano, che è legato a GoMad Concerti srl e GoMad Concerti ass. culturale spesso finanziate dal Comune di Bagheria, lo stesso comune che pubblica illegittimamente un atto (relativo a questa vicenda) su albo pretorio, senza averne le prerogative tanto da dovere provvedere alla defissione previa diffida.

Avrete notato che quest’anno non è previsto alcun concerto? Come mai? Abbiamo colto nel segno?
Mentre vi prendono tutti per i fondelli con le giostrine di via Libertà (già vandalizzate insieme alle rastrelliere portabici a forma di solenoide di Tesla), avvengono grandi manovre, e se è vero che il fenomeno criminale mafioso ha connotati precisi, è pur vero che la cultura mafiosa si annida in tutte le forme di gestione occulta di ogni forma di potere anche quello politico. la prima mossa è isolare le voci fuori dal coro, creargli mille difficoltà per poi avvicinarle quando particolarmente tenaci.


Tante volte abbiamo pensato di mollare o di seguire consigli alla moderazione.
Noi siamo qua. Una previsione: tra poco ci sarà qualcun altro le cui scelte sono state più dettate dalla sfrenata ambizione politica, che ha fatto male i conti e resterà solo, perché sta sbagliando interlocutori.
Resta sempre aggiornato con noi. Scegli tu come: clicca sull’icona e seguici.



