La ricerca di quei mandanti non è mai approdata a conclusioni certe, seppure scaltri manipolatori cercarono di fare apparire gli uomini di Salvatore Giuliano colpevoli di aver massacrato coloro che, quel primo maggio, festa dei lavoratori, erano lì pacificamente a rivendicare i loro diritti.
Da qualche anno a questa parte però, è ritornata in auge prepotentemente, l’ipotesi che ci fossero delle precise responsabilità degli ambienti politici all’epoca interessati ad intimidire i contadini che, protestando, reclamavano la terra e avevano consegnato il “blocco del popolo” a quelle elezioni del 1947. Queste commistioni tra stato e mafia sono il leitmotiv delle grandi indagini dai tempi del banditismo di Giuliano ad oggi. Proprio oggi nel 2023, la storia si ripete, lo stato Italiano, chiamato a rispondere su precise responsabilità giuridiche su una trattativa stato-mafia data per certa , si è auto assolto, archiviando eroi, aspettative, e speranza di conoscere i volti di questi colletti bianchi che ancora oggi si fa fatica persino a nominare. La stessa fatica che si fa anche nel deporre le nostre corone di fiori in queste celebrazioni, quelle corone che ogni anno fanno riflettere sempre di più.
La trattativa, nella lettura odierna, rappresenta quel deterrente, senza il quale ci avrebbero massacrati tutti, come quei pacifici lavoratori di Portella della Ginestra.
Meno male che la trattativa c’è!
Chissà quante ghirlande e lacrime ci sarebbe costato omaggiare altri eventuali martiri.
Che la gente possa riconoscere le istanze di un episodio ben preciso, come la strage del primo maggio, e non debba andare oltre, ha un significato preciso : la testa del serpente non si tocca!
Nemmeno la sezione immediatamente più bassa della piramide deve sapere: compartimento stagni che consentono al vertice di restare ignoto.
Loro, i mafiosi, ormai possiedono mezzi economici che fanno di loro i padroni della politica, dell’Italia, dei giornali, del cemento e della guerra.
Hanno preso tutto, e con un gesto malandrino possono mettere a tacere per sempre chiunque. Attenti!!!
Ben vengano quindi ripetute manifestazioni con corone di fiori e sindacati in prima fila a difendere i diritti costituzionali dei cittadini italiani; questa è lotta, e non bisogna mai mollare.
Bisogna che i più giovani vadano oltre ad una ruota di salsiccia ed una gita fuori porta, bisogna essere uniti contro un sistema che schiaccia i diritti.
Se è vero che tante conquiste, grazie ai sindacati, si sono fatte, nel mondo del lavoro, ho freddamente constatato come da un certo momento in poi, malgrado belle bandiere rosse e paroloni come lotta alla mafia e rispetto della costituzione, si registri una solitudine dei lavoratori a dir poco agghiacciante, e un abbassamento repentino dei nostri diritti costituzionali.
Mi sono chiesto se fosse il caso di cambiare strategia, magari cambiare colore alle bandiere, parlare ad interlocutori diversi, ma poi ho avuto paura, pensando agli anarchici che urlano alle manifestazioni pacifiste “basta 41 bis” per Cospito e per tutti i mafiosi…mi sono reso conto che lo stanno già facendo, sotto i nostri occhi distratti, così ho riposto la bandiera dei compagni del sindacato e mi sono messo a scrivere.
La vicenda della pandemia, con lo scontro sugli obblighi vaccinali, sfociato negli scontri tra opposte fazioni, spesso distogliendo dai veri responsabili delle colpevoli mancanze della sanità pubblica: i continui tagli.
Mi sarei aspettato che durante l’ultima campagna elettorale si mettesse in primo piano la questione, invece hanno annunciato ancora tagli e tagli (3 Milioni di euro nel 2023 fonte il sole 24 ore). Ma gli operatori della sanità non erano forse i nuovi eroi?
Ancora tanta solitudine.
Nessun sindacato che alzi la mano per dire una cosa di sinistra, neanche a fronte di spese militari in aumento , Il MUOS di Niscemi base militare mortifera per il telecomando dei droni, le polveriere prepotentemente installate nella nostra Sigonella coi nuovi depositi super-protetti dove stoccare i sistemi d’armamento, le munizioni e gli esplosivi destinati alle unità da guerra, ai sottomarini e ai velivoli aerei USA e dei paesi partner.
Non posti letto, medici di famiglia, personale nelle corsie degli ospedali, solo guerra, in barba all’articolo 11 della costituzione Italiana. Quanta solitudine.
L’italia ripudia la guerra; ma non è forse questa una guerra contro i cittadini Italiani e il dettato costituzionale?
Intanto ho nascosto la mia bandiera sopra l’armadio, e mi sono chiesto se anche le istituzioni pubbliche della mia città si siano accorte di tutto questo. Poi ho pensato alla pericolosa frase ad effetto che i burocrati gonfi del loro smisurato ego pronunciano in queste circostanze : “dipende da Roma, noi cosa possiamo fare?”
Solitudine.
Ma i giornali? Sepolcri imbiancati, muti come pesci, ormai è noto come le penne siano guidate dal bonifico o dal favore.
Anche qui solitudine.
Spero che il mio sfogo trovi accoglienza in qualche spazio di informazione veramente libero e intanto comincio a valutare di sostituire la mia ormai logora bandiera con una bella ruota di salsiccia da fare arrosto per il primo maggio…buona festa dei lavoratori.
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