Mer. Nov 6th, 2024

L’idolo di chiunque abbia scritto due righe di fila sperando di trasmettere una notizia, o esprimere una opinione.

L’informazione e le sue polivalenze sono passate tra le mani dell’84enne giornalista romano simbolo della televisione stessa.

Nel 40esimo anniversario della marcia antimafia Bagheria – Casteldaccia, le vicende che coinvolsero Costanzo come obiettivo di un attentato dinamitardo di stampo mafioso viene subito alla mente.
Il giornalista fu negli anni duri della lotta al crimine organizzato, portavoce dei valori della società che reagisce. Sostenitore dei giudici Falcone e Borsellino, prima e dopo il loro assassinio, fa fede la famosissima puntata a reti unificate con Michele Santoro, quella con l’exploit dell’allora giovassimo dirigente della Democrazia Cristiana, Totò Coffaro, che sul (e per) il nostro territorio bagherese tanto si è speso.

Talento poliedrico, è stato il testimone dell’Italia e dei sui cambiamenti, come giornalista e come autore, persino di canzoni.
Mai avuto l’onore di conoscerlo se non dalle apparizioni pubbliche ma questo è bastato a moltissimi di noi per amarlo profondamente.

Il mondo dell’informazione oggi è tanto più grigio…

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.